Intervista al Rinoceronte (Daniele Daccò)

Ho avuto modo di incontrare Daniele Daccò, in arte il Rinoceronte, allo stand di Niente Da Dire durante il Lucca Comics 2019. Grazie ad un piccolo disguido durante un acquisto ho avuto un pretesto per fare leva emotiva e obbligarlo a rispondermi. Nasce così, da un ricatto, questa intervista al Rinoceronte 😀

Intervista al Rinocerone - Daniele Daccò
Il Rinoceronte. Foto da Niente Da Dire

Ciao Rino, ti ringrazio per la disponibilità e ti do il benvenuto sulle pagine di “Fumettari”. Per la nostra intervista mi ispiro alla vostra rubrica “Tre domande” e quindi ti porrò solo tre domande, sperando di riuscire ad essere un minimo originale.

A Lucca avete celebrato i 9 mesi dalla nascita del progetto Niente Da Dire. Durante la conferenza tenuta al comics mercoledì 30 ottobre avete riassunto il quasi-anno passato e avete annunciato i progetti futuri. Siete riusciti a implementare le idee che avevate annunciato l’anno scorso e avete un seguito di pubblico notevole.
Quanto vi ha aiutato, moralmente e in termini di visibilità, lo “zoccolo duro” di fan che avete creato durante le vostre esperienze precedenti?

Noi non saremmo nulla senza i nostri lettori, dopo il nostro “momento x” molti ci sono rimasti vicino, forse riuscendo a leggere tra le righe, forse solo per quel sorriso che ci eravamo scambiati in fiera. Non lo so, quello che sappiamo per certo è che siamo onorati della fiducia che ci è stata dimostrata e non la tradiremo mai, cercheremo sempre di essere il più coerenti possibile, per noi stessi e per chi ci segue.
Quindi si, utilissimo, i nostri lettori tornano a ogni Lucca, a ogni evento, e ci regalano sempre un attimo del loro tempo che, a mio avviso, è quanto di più prezioso esista.

Per noi, scrivere per Fumettari, è una passione; per voi invece, scrivere per Niente Da Dire, è un lavoro a tutti gli effetti. Sono certo che molti altri vorrebbero vivere di questo mestiere e magari non sanno da dove partire.
Escludendo il progetto “Paper-bag books” di cui è più facile capire le meccaniche; qual è il modello di business di NDD? È principalmente una vetrina per le vostre attività di scrittori o riuscireste a vivere solo di questo?

Niente Da Dire è prima di tutto una passione, non credo che quando si cominci a guadagnare da un progetto quel progetto smetta di essere “passione” per diventare altro, un lavoro o un impegno. Abbiamo la fortuna di riuscire a far coesistere queste due facce.
Per i collaboratori di NDD, me compreso, il portale è una vetrina che permette a tutti quelli coinvolti di trovare altri lavori anche slegati dalla nostra realtà. Che siano essi libri, collaborazioni, ruoli televisivi o impieghi nel teatro.
Niente Da Dire non è un semplice lavoro, è una opportunità. Non vivo di questo, vivo per questo.

Sono sempre rimasto affascinato dal vostro modo di affrontare i temi di attualità in maniera quanto più razionale e oggettiva possibile. Anche i modi che usate contro gli “hater” vi distinguono dalla massa. Avete mai pensato di entrare in politica per cercare di portare le vostre buone maniere in un posto dove ormai sono state dimenticate da tempo?

Ah! È una cosa che ci dicono spesso. Il mio ego mi ci ha fatto pensare, la questione però è un’altra: chiunque entrasse in politica ora entrerebbe in un sistema che non deve più esistere, marcio e corrotto. Cominciare un sistema politico nuovo potrebbe essere la soluzione, ma come? Le rivolte morali e popolari che stanno cominciando ora potrebbero essere la strada, quello che possiamo fare è far sentire la nostra voce, divulgare e fare capire a più gente possibile che l’idea di politica che credevano esistesse è stata consumata da decenni.
La politica attuale non è sanabile, e se provassimo ad accendere e spegnere?

Si conclude così la nostra intervista al Rinoceronte. Vorrei ringraziarlo nuovamente per la disponibilità dimostrata.

E voi cosa ne pensate di queste risposte? Fatecelo sapere nei commenti!

Massimo